Il tuo bambino non sembra aver fretta di… sgambettare? Aiuta il tuo piccolo a raggiungere questo importante traguardo.

Quando il figlio Matthew non aveva ancora mosso i primi passi a quasi 18 mesi, la madre era preoccupata. “La gente continuava a chiedermi se ancora non camminava. La cosa mi spaventava”, ricorda. Lo portò dal suo medico, che le assicurò che non era un problema di sviluppo, dato che aveva già compiuto altre tappe fondamentali, come il parlare. Una settimana dopo, cominciò a camminare. “Venne fuori che era solo pigro”, ride la mamma. La seconda figlia, Isabelle, si avvicina al traguardo dei 18 mesi e segue le orme del fratello, o meglio, la sua mancanza di orme. “Questa volta non sono così preoccupata, perché si vede che non è in ritardo. Sta gattonando e comunicando. Camminerà quando sarà pronta”.

Joanne Kay, una mamma di Calgary, ha avuto un’esperienza simile con sua figlia Alex, che non ha fatto un passo fino a 15 mesi. Il primo figlio di Kay, Aidan, ha iniziato a camminare come da programma a 12 mesi, e ha saltato del tutto la fase del gattonare. Dice che era più preoccupata per il fatto che il suo primogenito non gattonava rispetto a quando sua figlia non accennava a camminare. “Penso che tutto sia più tranquillo con il secondo figlio. Sapevo che prima o poi avrebbe camminato, e avevo un’idea migliore di cosa aspettarmi”. Eppure, quando Alex iniziò a mettere i piedi a posto, Kay ne fu sollevata.

Allora, quand’è che una fioritura tardiva è motivo di preoccupazione? Peter Rosenbaum, professore di pediatria alla McMaster University di Hamilton e presidente della cattedra di ricerca canadese sulla disabilità infantile, dice che c’è una notevole variazione per questa pietra miliare. “Alcuni bambini camminano dai nove ai dieci mesi, altri a 16 mesi o più tardi”. Spiega che la “qualità” del movimento a volte è più importante dell’età di un bambino o della sua capacità di camminare su due piedi. “Per esempio, per un bimbo di 15 mesi che non cammina ma gattona attivamente non c’è niente da temere, ma un altro bambino che è in genere rigido o completamente all’opposto è oggetto di preoccupazione”. La rigidità o la mancanza di tono muscolare, infatti, potrebbero indicare una paralisi cerebrale o altre condizioni.

È anche importante ricordarsi di adeguare le proprie aspettative per i neonati prematuri. “La gente dimentica di fare la correzione appropriata per il grado di prematurità”, dice Rosenbaum. Un bimbo di 13 mesi nato prematuro di otto settimane può raggiungere le pietre miliari dello sviluppo nelle tempistiche più tipiche di un bimbo di 11 mesi.

Di per sé, l’incapacità di camminare è raramente indicativa di un problema. “Quando un bambino non cammina a 12 mesi, voglio sapere cos’altro sta facendo”, sottolinea Rosenbaum. Considerate se il vostro bambino è in ritardo in altri settori, come la parola, l’interazione sociale e la motricità fine. “Se riesce a gattonare o a muoversi sul pavimento, in altre parole, se riesce a spostarsi, allora lasciatelo in pace, osservatelo e aspettate”.

Lisa Rivard, una fisioterapista pediatrica di Hamilton, suggerisce di osservare il vostro bambino in rapporto a varie cose. Ad esempio, se usa ugualmente entrambi i lati del corpo, se riesce a mettersi in una posizione seduta ed uscirne da solo o meno. Se gattona poggiando sulle mani e sulle ginocchia o si muove sul sedere, se inizia a tirarsi su per stare in piedi o a spostarsi lungo i mobili. Infine, osservate se poggia il peso su entrambe le gambe con i piedi piatti quando gli state sostenendo il busto. Tutte queste azioni forniscono una solida base per camminare.

Potete anche cercare di portare in braccio il vostro bambino meno spesso e incoraggiare il gioco in una varietà di posizioni, come strisciare sui cuscini o in ginocchio. “Questo lo aiuta a sviluppare la capacità di spostare il peso, oltre a sviluppare forza, equilibrio, coordinazione e fiducia, tutti elementi necessari per diventare un camminatore indipendente”, dice Rivard. Ricordate che lo sviluppo varia da bambino a bambino, a seconda dell’esperienza e della motivazione personale. Non ci sono due bambini uguali!